Dove nascono i cicloni

Accadeva tutto in un tranquillo fine Novembre, a Livigno, quando io e l’amico Silvano Duck Forever decidiamo di ripetere la divertentissima vacanza del ‘95 in Portogallo. Dove andare?

Mica è facile, manca un giorno alla nostra prevista partenza, te lo ricordi Ghincio? E i surfisti?

Mamma mia che sballo! Mi piacciono le onde ma quest’anno ho bisogno di caldo, America, Florida… Miami.

Dopo una notte infame, sacre sindoni che sudano nel letto… è la tensione della partenza, assonnati, ci buttiamo nel primo aereo per Miami. 25 gradi, umidità 70%, gente di colore, scarpe da tennis, ponti, seni prorompenti, skate… è proprio America! Anzi, siamo proprio a Miami!!

Ecco la pensioncina giusta in Ocean Drive, sul lungomare più famoso d’America. Donne e macchine da sballo, e quando dico da sballo dico da SBALLO!!

“Ehi Duck, domani in spiaggia voglio proprio rifarmi gli occhi, guarda quella che figa!”.

Ecco Duck mettere in pratica la sua tattica da fotografo scaricando addosso quei 36 scatti all’indifesa ma compiacente preda. Uffa, voglio proprio fare anch’io il fotografo.

L’indomani bermuda sopra il ginocchio, canottierina da muratore palermitano, cappello, l’inseparabile macchina fotografica in spalla e una rosa rossa infilata nello zaino, sempre efficace per conquistare!

Ci appropinquiamo verso la spiaggia di Miami Beach!!

A pochi metri da noi una bellissima pista rollerblade, mentre da lontano due ragazzoni in bici, perfettamente depilati, a torso nudo e mano nella mano, ci sfrecciano a velocità sostenuta sotto il naso; belli, e quando dico belli intendo BELLI!

Forse per un leggero senso di inferiorità, ma in quel momento mi sentivo una cozza.

“Ehi Duck, se qui a Miami sono tutti così, mi sa che ci conviene continuare a farci le pippe”.

Duck non si fa scalfire minimamente dalla situazione e mi trascina imperterrito nell’affollata spiaggia. Ovunque bei ragazzi, tanti, forse troppi, anzi, veramente troppi.

Spudoratamente Duck, con un americano tutto suo, chiede al bagnino dove sono le ragazze.

Con fare gentile, direi addirittura affettuoso, il bagnino ci spiega che a Miami in questo week-end c’è il famosissimo incontro annuale dei gay della Florida… come inizio non c’è male!

Dopo lo sconforto iniziale ci buttiamo nella folla a scattare le foto ricordo.

Ed ecco Mike regalarci un nuovo tipo di vaselina che, sostiene lui, è eccezionale: I-D Water Based Personal Lubricant. Da una sdraio lì accanto, depliant alla mano, un altro amico ci spiega come arrivare alla festa più divertente del week-end gay,

“Paolo forse è meglio evitare, sai!”

“OK Duck”.

Strano, ma allo stesso tempo molto divertente: io e Silvano eravamo perfettamente in simbiosi. Forse per un attimo l’ho anche amato. Scherzi a parte, passiamo oltre.. Ed ecco che dal cappello di Mandrake, la mitica agenda di Duck, esce l’indirizzo del suo carissimo amico Sato. Urca che personaggio!!! Sta Miami per lavoro: modelle, attori e tutto ciò che fa fashion.

Ci infiliamo in una festa privata sotto suo invito e dopo tre bourbon gingerail riesco a superare l’imbarazzo. Le più belle donne d’America mi girano intorno come se nulla fosse!! Mi sono perso Duck! Aiuto.

Aveva ragione mio nonno, gli hanno sparato in Australia, impara l’inglese… cazzo!

Al quinto bourbon gingerail non ricordo più niente, ma per dovere di cronaca credo che fossero le 9.00 quando siamo rientrati.

La vacanza prosegue così per altri tre giorni e con un cerchio alla testa perenne; paranoiati, decidiamo di cambiare vita…

Dopo un pomeriggio passato nella Jacuzzi e qualche litro di acqua naturale, ci incontriamo con un vecchio amico che ha lavorato a Livigno, un capellone cubano simpaticissimo, ora famosissimo piastrellista a Miami.

Con lui finalmente una serata un po’ sana, tra gente più normale, certamente più sincera e sicuramente più simpatica

“a me sto fashion mi aveva rotto un po’ le palle”

che puzza sotto il naso.. Come sempre la vacanza vola, ormai siamo agli sgoccioli.

“Ehi Paolo, dobbiamo fare i regali di Natale”,

“hai ragione Duck, infiliamoci dentro questo shop, guarda quanto è grande”.

Il taxista sogghigna, locale per soli adulti aperto 24 ore su 24: Florida, il più grande sex-shop di Miami! Le risate… fra lingue di gomma, Babbi Natale che si masturbano, uccelli in lattice grandi quanto una proboscide di elefante, fighette a carica alte due dita che saltellano sul bancone, saponette falliche, intrugli afrodisiaci, bambole gonfiabili tanto gonfie da doverci mettere i pesi da sub.

210 dollari di regali dentro i sacchetti, l’occhio attento del commesso disponibilissimo a consigliarci questo e quest’altro accessorio, atto a migliorare la nostra vita sessuale o facilitare i nostri gran segoni. Anche stavolta sembriamo una coppia felice.

“Ehi Duck, non ti sopporto più”

“idem Paolo”.

L’indomani..

“guarda Miami dall’alto.. che strana vacanza, vero Paolo?”,

“puoi dirlo forte, non ci ho capito un cazzo di Miami! Che ciclone!!”,

“una cosa che non mi spiego Paolo, con un clima così mite per tutto l’anno, come mai tutti hanno il raffreddore?”,

“sarà l’aria condizionata Duck”.