La Dottoressa

Trovo uno strano gusto macabro raccontando i miei mali.

Appena giunto all’ospedale di Sondalo in Valtellina. Il tipo mi fa salire sulla carrozzella.

“Ti sei fatto male allo Stelvio vero? bah.. gli sci sono pericolosi”.

“Lo so.. per questo vado in snowboard, così non mi faccio male!”

“Di dove sei?”

“Milano… sono un ciuccianebbia!”

Dunque, riassumendo: taglio sulla guancia, labbro spaccato, dente rotto, distorsione al ginocchio e costola incrinata. Niente male, per oggi può bastare. Mi portano nella saletta e mi fanno stendere sul lettino. Prima di tutto bisogna cucire.

La dottoressa la vedo solo un secondo di sfuggita, prima che mi coprano gli occhi. E’ proprio una gran bella figa! Sembra una delle Charlie’s Angels, la biondona..

Mi sembra anche brava e molto simpatica, darle del tu viene quasi spontaneo:

“Mi cuci con l’anestesia?”.

“Adesso vediamo.. magari non ce n’è bisogno”. e te pareva!

Vabbè… chiede all’infermiere il filo 0.5.

“ottima scelta!”.

Mi piace fingere di essere un intenditore!

“Ahia!”.

“Su, stai tranquillo, non preoccuparti” “

“Si ok.. basta che mi lasci dire ahia ogni tanto..”

“Ecco adesso non ridere però”.

Mai dirmi di non ridere in certi momenti! In più ci si mettono gli infermieri a fare le battutine.

“Smettila di ridere sennò non viene bene!”.

“Ma siete voi che mi fate ridere! eheheh”.

Allora parte con le domande che dovrebbero farmi pensare ad altro per tranquillizzarmi:

“Sei sposato?”.

“Mah.. spero di no!”.

Cazzo ma quanti anni dimostro?

Mi sto preoccupando adesso.. mmh magari me lo chiede perché ci vuole provare.. seeee.. magari! Un infermiere dice qualcosa che mi fa preoccupare, ma per fortuna c’è lei a rassicurarmi…

“Non credergli.. non dice mai la verità”.

E qui non posso fare a meno di intervenire:

“Gli uomini sono tutti falsi!”.

Lei tutta contenta:

“Già è vero”.

Ma non si aspettava il resto:

“Le donne invece… beh, meglio non dirlo finché non hai finito!”.

Coglie senza offendersi! Già, proprio simpatica!

Alla fine della prima cucitura lo stesso infermiere dice che è venuto un buon lavoro.

Ripenso subito agli uomini che sono falsi..

“Anche adesso non devo credergli?”

Ma lei è rassicurante coma la mamma:

“No, ogni tanto gli scappa la verità”.

Ok, mi sto innamorando della dottoressa, un classico! I punti sul labbro fanno anche più male, smetto di scherzare adesso.. ma non loro, e devo proprio trattenermi per non ridere.. stì bastardi!

Dopo la cucitura è il momento del dentista. Poi torna lei e mi dice di spogliarmi. La prima cosa che penso è se mi sono rimaste gocce di pipì sulle mutande!

(Ragionevole preoccupazione del resto… la famosa legge dice: per quanto tu possa scrollarti il pisello, l’ultima goccia andrà sempre sulle mutande - Pongo non rompere) Fortunatamente non ne vedo… eheheheh.

Steso sul lettino in mutande con lei che mi tocca dappertutto… giuro che non so come riesca a trattenere l’erezione!!

Poi le radiografie.

Mentre mi portano fuori dalla saletta, in direzione radiologia, ci sono Mimi e Lorenzo seduti, con una ragazza carinissima che aspetta il suo turno.

La guardo dalla carrozzella, tipo il vecchio allupato della pubblicità della gomma del ponte e le dico:

“Ma tu sei nuova!”

che in effetti non ha molto senso.

“Lory abbordala per me, io torno subito…“

E’ quello che riesco a dire prima che l’infermiere mi spinga via. che carina la dottoressa.. dopo un po’ che ero in radiologia è venuta a vedere come andava, mentre mi facevano decine di lastre dappertutto..

Mi sorride sempre con quello sguardo materno e dolce. Mmhhh… ritorno di la con un pacco pieno di radiografie.. prima un bel prelievo del sangue e poi una specie di anti-tetanica sottoforma di iniezione intramuscolare.

La storia è questa: lei seduta dietro il tavolo, io le sto di fronte in piedi, dietro di me l’infermiere con la siringa pronta che mi dice

“Tira giù le mutande”.

La tentazione di eseguire alla lettera l’ordine, con lei di fronte che sta guardando, è fortissima, ma l’infermiere a metà mi ferma

“Ok, basta così!”.

Mi sa che ha capito! Mentre aspetto gli esiti dei vari esami è sempre lei che mi prende da parte e cerca di convincermi a restare per una notte in osservazione.. che fa, ci prova?!

Le dico:

“Se sei di turno tu stanotte resto, altrimenti preferisco andare a casa”.

Ma lei non è di turno e quindi voglio andare a casa.

“E smettila di ridere che ti sanguina il labbro”.

“Scusa.. eheheh” e rido ancora come uno scemo.

Dopo queste 3 ore di visite, esami e cure finalmente me ne posso andare. Saluto tutti, e soprattutto lei.

Magari con la scusa di ringraziarla per tutto quanto la invito a cena per una sera di queste.

Lasciamo perdere va.. e così me ne vado, sorretto a spalla dagli amici e nella mia mente inizio a vedere alcuni flashback di quel grandioso film che ha fatto storia: la dottoressa del distretto militare.