Finlandia

In Finlandia é andata + o - così: decido di andare un po’ perché sono un inviato speciale di fine millennio, un po’ per vedere una mia vecchia amica ma soprattutto per quel sano istinto che spinge ogni giorno numeroso individui a soffiarsi il naso e a mettersi in moto, a partire.

Morale che prendo un aereo e sono bello che in Finlandia a febbraio.

A Tampere la mia “amica” non é che sia super felice di vedermi e dopo aver passato un paio di sere “estreme” con lei e il suo techno fidanzato dj frustrato a bere birra e giocare a carte, cosa che fra l’altro non amo molto, decido di andare a Rovanjemi, la madrepatria del “babbo”.

Il viaggio é interessante e conosco Satoshi, giapponese, venuto lassù a - 35°c per vedere com’é.

E’ dotato di una sensibilità particolare e mi rende subito contento di aver lasciato Tampere.

Qui conosco un bel po’ di gente veramente interessante fra cui Janette, una ragazzina di 15 anni che pensa come William Borroughs, Satoshi e una marea di ragazzini 10, 11, 12, 13 anni che si provavano i flip più improbabili su delle strutture scolpite nel ghiaccio.

La gente la non teme il freddo (-35°c) é anzi é educata dalla natura e dal paesaggio. Il loro sembra un comportamento molto istintivo, ricorda un po’ i gabbiani che giocano con le correnti.

Si divertono, sono shapeati per fare quello e.. scatto alcune foto. Dopo averne visto sanguinare qualcuno li imbarco a fare cose meno pericolose.

Ma non c’é nulla da fare… là i ragazzi sono educati dalla natura, la conoscono e vivono in armonia con essa e fra loro. Sembra non conoscano la paura, tantomeno le vie di mezzo.

Lassù può facilmente capitarti di trovarti perso a piangere in un buio cosmico e subito dopo in estasi dinnanzi alla luce del nord “l’aurora boreale”.

Credo che queste cose trasmettano alla gente una certa armonia e gioia, che tutti esprimono, in un modo molto riservato, nella vita di tutti i giorni.

Delle manovre spero che ormai non gliene fotta più a nessuno ma una cosa é da dire lassù al “buio” i ragazzi volano nella luce e nel colore che non é uguale a ciò che abbiamo noi a sud.

Dopo un po’ torno a Tampere ripieno di energia e pronto ad affrontare le peggio facce, ma non ne ho bisogno, mi guardo un film festival e trascorro un paio di giorni con una mia nuova amica che aveva un film in concorso, Anna.

Torno in italia ed é subito sera.

Ora sono a Berlino a casa mia, non é buio, ma fa freddo, io sopravvivo e vi saluto.