Los Anna (a summer trip on the swiss riviera.)
Ok. deciso! parto per Los Anna col Sauda, la Betta, il Barone, la Danj, il Frati e i suoi dreads e la Silvia con Pitta con i suoi scleri.
Arrivati al campeggio, dopo un lungo e faticoso viaggio fatto di sudore, paranoie e tanta,tanta simpatia,veniamo ghettizzati dai guardiani del camping nella malfamata “area skaters italia”, dove confluiscono tutti i peggio maniaci criminali della riviera. poco male!
Infatti le nostre facce sono perfettamente in armonia con le altre. la serata trascorre lieta all’ insegna del buon umore e dell’ aroma-terapia. il giorno seguente mi sveglio (…ancora in stato confusionale) e indosso la maschera del fotografo, che mi tolgo verso le 2 del pomeriggio per tornare a dormire, ma non prima di incartarmi rovinosamente tornando al camping in skate, con la tecnica del piede freno.
Tale tecnica (nella quale il Sauda è campione) consiste nell’appoggiare la suola della scarpa piatta sul terreno con pressione graduale per frenare la corsa dello skate.
L’abilità sta nel non superare mai la velocità critica.
Mi sveglio acciaccato verso le sei e vengo imbarcato in un matto barbecue dove mi deprimo e collasso sull’erba. Dopo mille peripezie arriviamo ad una festa in un luogo un po’ magico, la piramide, dove DJ e ballerini davano il meglio di se stessi in un mega anfiteatro con il lago come sfondo.
Tralasciando i particolari della serata (due chiacchiere con amici, giunge il giorno della finale del contest di Los Anna.
Molti sono i riders che citerei volentieri per doti, simpatia o buffe caratteristiche fisiche, ma uno è l’uomo che ci ha lasciato veramente qualcosa, uno solo è il nome che rimarrà per sempre impresso nella memoria di tutti noi: Los Anna quest’anno era Ethan Fowler.
Nome che ho un po’ di timore a pronunciare, Ethan non prova il park se non in rari momenti di disattenzione degli spettatori, si veste con scarpe, pantaloni e maglia neri con qualche stellina capovolta qua e la, i suoi capelli neri come il guscio di una cozza gli conferiscono, in contrasto col pallore della sua pelle, un’aria un po’ cattivella, ma al tempo stesso simpatica.
Ethan è sempre rimasto in disparte, non ha mai parlato, con nessuno, se non in rari casi in cui qualcuno dice di averlo visto rivolgersi al demonio ostentando simpatia per assicurarsi il secondo posto al contest, che guadagna dopo una finale dove chiude trick in modi stranissimi come se il suo corpo fosse il vestito troppo abbondante di qualcun altro.
Ma chi? Chi è in realtà Ethan Fowler?
Chi si nasconde sotto quel caschetto nero e quel dito medio smaltato di viola? Boh! A ciò nessuno sa per ora rispondere.
Ma se pensate: Se la W si considera come una doppia lettera ossia come due lettere, il suo nome è formato da dodici lettere = sei x due lettere. Ora, sei è il numero del demonio, quindi Ethan come la curiosa doppia V che c’è nel suo nome, è un doppio demonio. Ora noi ci stiamo avvicinando all’anno 2000, il doppio millennio.
La conclusione è palese.
Lunedì mattina tolte le tende, siamo partiti, ma gli occhi di tutti noi brillavano di una strana luce.