Semaforo Rosso

Venerdi sera, esco con Emy, una delle ragazze + stupende del mondo.

Andiamo all’inaugurazione del nuovo locale che hanno aperto a Sanpe con la mia Panda verde-pisello.

Ci sballo che finalmente ho un autoradio e così non sono + costretto a guidare col walkman, rischiando la vita ( o, ancora peggio, una multa…)

La serata va alla grande, lei è stupenda e me ne rendo conto sempre di più mentre le parlo.

Forse ci starebbe pure ma tanto io non ci proverò mai.

In ogni caso per le 2.30 la accompagno a casa (mentre io sono sempre più innamorato), ci fermiamo un po’ a parlare sotto da lei poi:

“Ciao ciao, ci sentiamo domani-bacino-bacino, sono stata bene stasera, ci sballo, etc.”

Vado verso casa.

Stavo da dio, quasi commosso.

Semaforo giallo, mi fermo lo stesso.

Mentre sto cambiando cassetta mi si apre la portiera e mi sale in macchina una signorina di colore ipertruccata e poco vestita.

“Che cazzo fai, scendi subito!!!”

dico io, piuttosto spaventato, e preoccupato di smarroni, guardo nello specchietto retrovisore se c’è qualcuno.

Fiuu, mi è andata bene, nessuno.

“Andiamo a scopare”

dice lei, allungando le mani.

“NOOO!!!!Scendi, ho detto!!!!!”

“Dai, 40.000…”

“NO!Non se ne parla, devo andare a casa, guarda che mi sto incazzando, SCENDI!”

“Vengo a casa tua…30.000”

“NOOOO! Non se ne parla nemmeno, eppoi ho la ragazza…”

(E’ una palla, ma lei non lo sa…)

“Non importa, vieni tu a casa mia…”

“Non è possibile, è un incubo”

penso io

“BASTA, eppoi non mi piacciono le donne, sono omosessuale!”

E’ una palla - giuro - ma è l’ultima spiaggia.

Mi rendo conto di tremare e di essere più o meno fucsia in faccia…

Nel frattempo il semaforo diventa verde e vedo nel retrovisore 3/4 macchine che in men che non si dica cominciano a farmi i fari e a strombazzare.

Rassegnato ormai dello smarrone le apro la portiera e le dico piuttosto incazzato di scendere.

“Dammi 10.000lire e scendo, ho freddo…” dice lei.

“Non dire cazzate, fa caldissimo, è vero, eppoi non ho soldi - è quasi vero - mi dispiace…”

“Hai detto mi piaci! Dai andiamo!”

“NON HO DETTO “MI PIACI”!!

“HO DETTO “MI DISPIACE!” SCENDI, CAZZO!”

“Vabbè, ciao amore…”

e scende.

Sconvolto, riparto e al semaforo successivo mi si affianca una delle macchine dietro che mi hanno visto…

Mi guarda con quella faccia come per dire “fammi vedere un po’ che faccia ha questo pervertito” insieme a “bravo, ti sei divertito, eh?!”

“Fottiti” penso io.

Sprofondando nel mio sedile riparto, rischio di morire imboccando Corso Italia contromano, pensando “roba da matti” e sentendomi comunque fortunato che in macchina non mi fosse salito un nuovo Donato Bilancia, vado a casa, senza fare la curva del tabaccaio.

Giuro che non mi fermerò mai più ad un semaforo rosso. I vigili capiranno.