Tutto Ok

Vanessa ha accettato di uscire con me, finalmente. Sono settimane che le sto dietro, e si era sempre rifiutata.. ogni tanto prendevamo un caffè insieme, un paio di volte sono andato a trovarla, ma non c’è mai stato un vero e proprio appuntamento.

Non come quello di stasera.

Arrivo a casa sua e suono al citofono.

“Esco subito”.

“Ok, ti aspetto giù”.

Venti minuti più tardi esce davvero. Le piace farsi desiderare.

Alle donne piace farsi desiderare… se passano per strada e le gridi dietro qualcosa si voltano e ti danno del cafone, ma se le ignori si incazzano ancora di più.

E’ svestita con un abitino rosso, ma non riesco a capire cosa stia facendo appena fuori dalla porta.

Adesso ho capito. Si toglie il reggiseno e lo infila in borsetta. Evidentemente sua madre non vuole che esca senza.

Lei esce con, poi rientra senza. Spero che faccia lo stesso con le mutandine… no, arriva alla macchina senza toglierle, peccato.

“Dove andiamo?”. sale.

“Al cinese”. Il mio cavallo di battaglia.

Metto in moto e penso che magari le mutandine non le ha neanche messe. L’erezione non tarda a seguire.. anzi, mi segue fin dentro al ristorante…

“Oh tuo pollo si sta raffreddando.. non hai fame?” mi chiede.

“Si scusa.. stavo pensando..”.

Adesso mi chiede a cosa sto pensando.

“A cosa stai pensando?”.

Le donne sono troppo prevedibili.

“A quanto sarebbe bello stare insieme a te!”.

Mento. Lei ride.

Ride sempre, ti lascia lì muto da solo, che ogni volta ti sembra di aver detto una cazzata. I romanzi sono sempre pieni di ragazze che ridono senza motivo.

E soprattutto i racconti. Questo guarda caso è un racconto. Le tradizioni sono state ancora una volta rispettate.

“Non ridere, sto dicendo sul serio”.

Fingo di incazzarmi. Ma continua a ridere.

E’ allora comincio almeno a sorridere anch’io, giusto per non passare per fesso davanti agli altri clienti.. poi finalmente la sua risata scompare.

Anche la mia erezione nel frattempo è scomparsa. Abbasso sguardo e orecchie, tipo cane bastonato, e comincio a mangiare il pollo. Mi sento come se stessi mangiando me stesso… un pollo.

“Tu vorresti stare insieme a me?” mi coglie un po’ di sorpresa…

“Si certo” rispondo.

“Davvero?” continua.

“Si davvero”.

Ma dove vuole arrivare?

“Perché?”.

E’ allora insiste!

“Perché sono innamorato”.

Mento ancora.

“Di me?”.

Ma è scema o cosa?!

“No del mio gatto, ma vai benone anche tu, avete gli stessi occhi…”

Ricomincia a ridere.. almeno ha il senso dell’ironia.. di solito scarseggia nelle donne. Oppure ride perché non ha capito. Forse è più facile che sia questo.

Poi mentre sta ancora ridendo mi fa: “ok!”.

“Ok?”.

Cazzo vuol dire…?

“Oi, ok!” mi rassicura e smette di ridere.

Usciamo dal cinese e le chiedo se vuole salire un momento a casa mia

“…tanto abito qui accanto” …casualmente!

Accetta. Non pensavo che avrebbe accettato. Ma dimentico che adesso è la mia ragazza. O no? Beh.. se ha detto ok, vuol dire ok!

Dico “Luce! e le luci si accendono. Fa sempre molto colpo sulle ragazze che mi porto a casa. Almeno fin quando non scoprono che quando lo dico, senza farmi notare, premo l’interruttore.

Di solito se ne accorgono quando ormai il più è fatto, nel momento in cui mi chiedono di spegnerle.

La faccio accomodare, metto su un po’ di musica.

“Cosa vuoi ascoltare?”.

Le chiedo, sperando in qualcosa di rilassante.

“Non hai qualcosa anni 70?” domanda.

“Beh… negli anni 70 io ero ancora un bambino.. se vuoi metto su Jeeg Robot d’Acciaio”. Cerco di giustificarmi. Almeno per ora… da domattina non avrò più bisogno di giustificarmi. O così o sono affari tuoi.

“Ma no daaiiii! ascolti quella roba lì?”.

Stà stronza! Si alza per venire a cercare qualcosa che le vada bene.

“No figurati, stavo solo scherzando”.

Rispondo nascondendo la cassetta con la compilation dei robot. Le critiche seguenti sui miei gusti musicali non mi sorprendono neanche più, ormai ci ho fatto il callo. Alla fine decide per un cd dei nirvana.

“In mancanza di meglio…”.

Stà stronza. E due!

la lascio armeggiare con lo stereo e cerco in frigo qualcosa da bere. Devo cercare di stordirla un po’ …meno chiacchiere e più fatti. Quando parla non la sopporto molto.

“Martini?” spero…

“Si grazie, un martini è proprio quello che ci vuole” ringrazio.

Riempio 2 bicchieri per una buona metà abbondante e poi le offro quello più pieno sperando che se lo scoli subito. Lo scola subito.

“Proprio quello che ci vuole, tu non bevi?”.

Rivolta al mio sguardo sorpreso.

“Si certo.. vedo che ti dai da fare con l’alcool”.

E le riempio un altro bicchiere. Bene. Non può reggere a lungo di questo passo. Deve fargli effetto. Mi siedo sul divano e le faccio posto. Anche lei si siede, ma sopra di me.

Ha già fatto effetto. Appoggiamo i bicchieri, il mio quasi vuoto, il suo secondo completamente e si avvicina col viso…

“Tutto ok?” domando.

Mi mette la lingua in bocca. Si, tutto ok!